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my quality BOOK: liberati della brava bambina

Maura Gancitano e Andrea Colamedici ri-narrano storie che ci sono già state raccontate e le spogliano davanti a noi dell’unico finale possibile.
Scopriamo leggendo e rileggendo, pensando e sentendo, ricordando e attualizzando che i sette problemi senza nome di Era, Elena, Difred, Denerys, Medea, Morgana e Dina sono anche i nostri e non sono patologie, ma desideri da realizzare. 
Allora cominciamo a sentirci meno sole, più solidali e disponibili.
E scopriamo che spesso, quando abbiamo infranto una regola, oltrepassato un confine o violato un imperativo morale, abbiamo compiuto un gesto di riappropriazione dei nostri desideri. E non ci siamo macchiate di colpe verso altr@.

Prima di tutto alle donne, di qualunque età, etnia e religione, suggerisco di regalarsi la lettura di Liberati della brava bambina. 
E poi lo suggerisco agli uomini, e a tutt@.
E’ una grande opportunità per scoprire o riscoprire che le nostre storie vanno raccontate per offrire al mondo prospettive inedite attraverso cui guardare e guardarsi.
Liberati della brava bambina ci insegna anche che le storie sbagliate vanno ri-narrate per trovare le chiavi che trasformino le gabbie in opportunità, per guardare oltre la nebbia.
Per non pensare mai che ciò che accade è l’unica alternativa possibile.
Per non pensare mai che sia stata detta l’ultima parola.
Per sentire profondamente che il potere non può che essere esercizio individuale e collettivo di libertà, responsabilità, interdipendenza. E che ha senso solo se condiviso, usato per creare un nuovo ordine sociale in cui nessuna persona si senta sopraffatta, esclusa, discriminata.